Disponibile un approfondimento video, curato dal Dottor Simone Chiarelli, sui contributi destinati alle famiglie colpite dall’emergenza alluvione in Emilia Romagna e nelle Regioni limitrofe.
Dopo l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 999 del 31 maggio, che ha riformulato la prima misura economica di immediato sostegno per i cittadini dell’Emilia-Romagna e delle Regioni vicine colpiti dall’alluvione, è arrivata anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto DL Alluvioni, il decreto legge 1 giugno 2023, n. 61.
In particolare il Governo ha previsto la sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi e la sospensione dei termini amministrativi fino al 31 agosto.
Ma per aiutare direttamente le famiglie si prevede anche una procedura sperimentale, immediata, che consentirà di accelerare e alleggerire l’attività istruttoria per le misure di immediato sostegno ai nuclei familiari interessati dall’alluvione. Con un primo contributo, un acconto di 3.000 euro, per poi arrivare fino a 5.000 euro come saldo successivo.
A questo, si aggiunge un ulteriore contributo forfetario di 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata, per definire nel dettaglio le entità dei danni: sono stati attivati già tutti gli ordini professionali per garantire le perizie nel più breve tempo possibile.
Possono presentare domanda i nuclei familiari che avevano alla data dell’evento dimora principale, abituale e continuativa in un’unità abitativa risultata allagata, o direttamente interessata da movimenti franosi o smottamenti che l’hanno resa non utilizzabile.
Il contributo può essere riconosciuto per il ripristino dei danni anche alle parti comuni di un edificio residenziale in cui è presente, alla data dell’evento calamitoso, almeno un’abitazione principale, abituale e continuativa, qualora i danni non consentano la fruibilità dell’edificio.
beneficiari del contributo presenteranno al Comune una domanda per ricevere l’acconto (3000 euro) e una successiva rendicontazione per attestare le spesa dell’acconto accreditato e ricevere l’eventuale saldo (2000 euro).
Il Comune, alla ricezione della domanda dei cittadini, verifica i dati dichiarati e trasmette al presidente della Regione, commissario per l’emergenza, e al Dipartimento nazionale della Protezione civile i dati minimi (nome, cognome, telefono, mail e codice IBAN) per procedere ai pagamenti, che non graveranno per gli aspetti amministrativo-contabili sugli enti locali.
Tutti i moduli per fare domanda sono disponibili qui.
Il commissario per l’emergenza acquisirà dai Comuni interessati l’esito delle istruttorie alle domande di acconto il 30 giugno 2023 e, in seguito, al quindicesimo e al trentesimo giorno di ciascun mese fino a 15 giorni dopo il termine ultimo per la presentazione della domanda di acconto, che è fissato al 30 agosto 2023.
Il commissario per l’emergenza acquisirà dai Comuni interessati l’esito delle istruttorie delle domande di saldo il 15 luglio 2023 e, in seguito, al quindicesimo e al trentesimo giorno di ciascun mese fino a 15 giorni dopo il termine ultimo per la presentazione delle domande di saldo, che è fissato al 31 ottobre 2023.
Per un approfondimento sul decreto e sugli aiuti, Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un video con il supporto del Dottor Marco Orlandi.
Potete visualizzare il video completo nel player qui di seguito.
https://www.youtube.com/watch?v=3XCAMMydl_8
Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli